Il Puntone di Scarlino (già Portiglione o Portiglioni) è una frazione del comune di Scarlino
Il Puntone è situato lungo la costa tirrenica presso la baia di Portiglioni, alla foce del canale allacciante del padule di Scarlino, all'interno del golfo di Follonica. La località dista circa 40 km da Grosseto e poco più di 7 km dal capoluogo comunale.
La frazione del Puntone sorge in un'area anticamente occupata dal lago di Scarlino, oggi divenuto palude, sulle cui sponde si era sviluppato, dal IV secolo a.C., un insediamento a vocazione manifatturiera e siderurgica. Tra la fine del III secolo a.C.
e la prima metà del secolo successivo è documentata la presenza di un
vivace porto situato nel lembo di costa tra il Puntone e Portiglioni,
identificabile con lo scomparso Portus Scabris citato da Tito Livio, attivo nel commercio del minerale ferroso dell'isola d'Elba,
vino, olio e vasellame. Alla fine dell'età repubblicana, il sistema
portuale viene potenziato e l'insediamento diviene un vero e proprio
centro industriale su vasta scala: sono questi gli anni in cui vengono
realizzati impianti termali, strutture ricettive e il vasto complesso
edilizio della Manliana, stazione di posta per la sosta e il ristoro dei viandanti. A partire dalla fine del I secolo a.C. si assiste in tutti i territori di Populonia
ad un crisi dell'industria siderurgica e la principale attività di
queste terre diviene l'agricoltura: numerose sono le ville e le fattorie
che in questo periodo sorgono intorno al lago e all'insediamento
portuale
Con il II secolo d.C.
si ha un progressivo spopolamento delle campagne, ma Portus Scabris
rimane un centro vitale e anche dopo la caduta dell'impero romano il
porto continua ad offrire riparo e rifornimenti alla navi. A cominciare
dal VI-VII secolo d.C.,
tuttavia, il centro inizia ad essere sempre meno frequentato e lo scalo
poco sfruttato. In epoca alto-medievale, lo scalo rientra nel
territorio del castello di Alma, e in un atto di vendita dell'abbazia di San Bartolomeo a Sestinga, datato 22 settembre 1104, la località è citata con il nome di Portiglione: è attestata la presenza di una chiesa dedicata a San Severo, probabilmente filiale della perduta pieve di San Giovanni. Passata sotto il dominio di Pisa, la località è menzionata nello statuto (il Breve) del 1286, dove si rammenta di una via selciata che attraversa lo stagno detto di Portiglioni. Lo scalo di Portiglioni è utilizzato anche nel corso del XIV secolo,
e seppure ormai considerato alla stregua di un porticciolo, è ancora in
grado di accogliere una nave di grande dimensioni quale la galea: lo dimostra una sentenza del 14 settembre 1311 emessa dal conte Federico da Montefeltro
nei confronti di Chellino Picciuoli, il quale aveva scaricato il grano
con la propria barca al porto di Portiglioni invece che a quello di Piombino come gli era stato richiesto. Nel corso di tutto il medioevo, tuttavia, il commercio è assai ridotto e si limita a sale e grano. A partire dal XVI secolo,
il territorio del Puntone si spopola progressivamente, fino ad essere
quasi abbandonato per l'insalubrità dell'aria, dovuta all'impaludamento
del lago, e la diffusione della malaria: nel XVIII secolo, tuttavia, il porticciolo è ancora utilizzato come scalo da piccoli bastimenti.
Nel XIX secolo, sotto i Lorena,
viene avviato il programma di bonifica del padule. Tra il 1832 e il
1836 è scavato il canale allacciante ed eliminato lo scalo interno al
lago, mentre quello esterno torna ad essere nuovamente utilizzato a
partire dai primi anni del Novecento, quando dal 1905 vengono costruite
le prime teleferiche per il trasporto della pirite da cui ricavare l'acido solforico.
Tra il 1910 e il 1956, inoltre, vengono riutilizzate le scorie
risalenti all'epoca romana accumulatesi sul cordone sabbioso che
separava il lago dal mare, nell'area oggi chiamata Poggetti Butelli, che
significò la perdita di importanti dati archeologici.
Tra il 1960 e il 1962 viene realizzato il canale artificiale a
servizio del nuovo impianto chimico del Casone e durante la sua
costruzione sono impudentemente distrutti resti di edifici romani. Con
l'avviamento del vicino impianto del Casone (1962) e la successiva
chiusura dell'attività di imbarco pirite nel 1978,
il Puntone cessa per sempre la propria storica attività industriale e
diviene una frequentata località balneare, grazie alla bellezza delle
proprie spiagge e la presenza di piccole calette poco frequentate da un
turismo di massa. Nel 2003 viene inaugurato il porto turistico Etrusca Marina, rendendo il Puntone una pregiata località balneare di élite.
L'elemento di maggiore interesse della frazione è costituito dalla struttura del casello idraulico del Puntone, realizzato nel 1905
su progetto di Tommaso Lamberti. Si presenta come una tipica
costruzione che riflette l'eclettismo architettonico dei revival dei
primi del Novecento. Dal 2009 ospita all'interno il Museo archeologico di Portus Scabris.] Interessante anche l'adiacente magazzino e la struttura del ponte a cateratte sul fiume Pecora. Presso il porto turistico è situato invece il monumento a Giuseppe Garibaldi, cippo in marmo posto il 2 settembre 2007 dall'associazione "Il Risveglio di Cala Martina", a ricordo degli eventi dell'estate 1849 che videro il patriota italiano sfuggire agli inseguitori imbarcandosi dalla vicina Cala Martina. Un ulteriore monumento è infatti situato sulla spiaggia della caletta ed è opera dello scultore Tolomeo Faccendi.
Della chiesa di San Severo,
documentata in epoca alto-medievale, non è rimasta traccia, ma sono
stati rinvenuti resti murari con paramenti esterni realizzati con
ciottoli fluviali appartenuti alla fonte – che la tradizione riteneva
miracolosa in quanto benedetta da san Severo – presso la quale si
trovava la chiesa. Allo stesso modo, anche della Torre di Portiglioni, torre costiera di epoca medievale situata alla foce del Pecora, non è rimasta traccia
Numerose sono inoltre le testimonianze archeologiche di epoca
antica disseminate nel territorio della frazione: tra le varie si
trovano una tomba alla cappuccina, risalente al III secolo a.C. e rinvenuta nel 1956; un insediamento della tarda età del Bronzo,
rinvenuto a 500 metri dal mare, i cui reperti (soprattutto ceramiche)
sono esposti al museo archeologico del Puntone; e la villa romana del
Puntone Vecchio, ruderi di un antico edificio classico risalente al I secolo a.C. e probabilmente in uso fino alla prima metà del III secolo d.C., situato poco a nord del porto in località Puntone Vecchio.[8][9]
La villa è stata danneggiata dalla costruzione del canale artificiale a
servizio dello stabilimento chimico e fatto costruire dalla società Montecatini nel 1962.
Nella frazione del Puntone è situato il museo archeologico di Portus Scabris (MAPS), allestito tra il 2009 e il 2010
nei locali dell'ex casello idraulico allo scopo di ricostruire,
attraverso i reperti archeologici rinvenuti nelle campagne di scavo del
2001, la storia dell'antico scalo frequentato sin dalla fine del III
secolo a.C. e poi abbandonato in età moderna.
La frazione è costituita dai nuclei dei due centri abitati di Puntone e Portiglioni,
che si sono ritrovati saldati in un unico centro in seguito alla
realizzazione del porto turistico, che è andato ad urbanizzare il tratto
costiero che li divideva. Puntone costituisce il centro della frazione e
ha avuto origine nel punto dove il Pecora si immette nel padule, e dove
era stato realizzato il casello idraulico a controllo dell'area umida.
Portiglioni invece era a parte più a sud, in direzione della cala di
Terrarossa, dove si trovava il centro in epoca medievale e in epoca
contemporanea furono qui realizzati i piloni a mare per il carico della
pirite. Mentre la località di Portiglioni andò incontro ad un
progressivo spopolamento, quella del Puntone, nella seconda metà del XX
secolo, si sviluppò significativamente, anche da un punto di vista
turistico. Nel censimento Istat
del 2011 le località sono considerate per la prima volta come un centro
abitato unico, anche se erroneamente il toponimo indicato è quello di
Portiglioni, anziché Puntone, nome ufficiale della frazione.
Il
Puntone di Scarlino, antico centro industriale e commerciale, è oggi una
località balneare rinomata del litorale grossetano, conosciuta per le
sue spiagge e per l'attrezzato porto turistico, il principale approdo a
servizio della zona settentrionale della provincia di Grosseto. Il porto viene anche spesso considerato come il porto della città di Follonica,
che non possedendo un ormeggio nel proprio territorio comunale,
utilizza quello del Puntone, da cui dista solamente 4 chilometri. Dal
porto, inoltre, veleggiando sotto costa, è possibile raggiungere le
suggestive calette delle Bandite di Scarlino, famose anche all'estero per le loro acque limpide e sabbie cristalline: Cala di Terra Rossa, Cala Le Donne, Cala Martina, Cala Violina, Cala Civette.